LUOGHI DI CULTO E DI PREGHIERA A RIMINI
Antica città romana, Rimini conserva le rovinedell’anfiteatro (suggestivi i ruderi della parte orientale riportati alla luce), bei mosaici pavimentali (visibili al Museo della Città) e due insigni monumenti imperiali: l’Arco d’Augusto (del 27 a. C., nell’antica cinta muraria) e il Ponte di Tiberio (cinque belle arcate in pietra d’Istria), i cui nomi rimandano agli imperatori regnanti negli anni della nascita e della passione di Gesù.
A Rimini, città e porto rilevante, si incontrano due antiche strade consolari: la via Flaminia e la via Emilia. Questa posizione privilegiata ha fatto si che il messaggio evangelico vi giungesse molto presto. Il primo vescovo di cui abbiamo notizia documentata è Stemnio (313). Patrono della città e della diocesi è S. Gaudenzo vescovo e martire vissuto a Rimini nel IV sec.
Il Tempio malatestiano, dal 1809 chiesa Cattedrale della diocesi, è famoso esempio di architettura rinascimentale, forse il più insigne edificio riminese, costruito da Leon Battista Alberti come un prezioso scrigno di marmo attorno alla chiesa gotica di S. Francesco. L’opera, eseguita per volontà di Sigismondo Malatesta, signore di Rimini, fu iniziata nel 1446; è rimasta incompiuta nel 1460. La chiesa ha subito recentemente un accurato restauro. All’interno sono conservati un crocifisso di Giotto , un affresco di Piero della Francesca, bassorilievi e sculture di Agostino di Duccio, una tela di Giorgio Vasari.
In piazza Tre Martiri, corrispondente all’antico foro romano, troviamo un tempietto di linee bramantesche dedicato a S. Antonio da Padova nel luogo in cui il Santo, ostendendo l’Eucaristia, provocò l’inginocchiamento di una mula.
Dentro il perimetro della città romana vi è la chiesa di S.Chiara, poco lontana dall’Arco di Augusto. La chiesa, di impianto neoclassico, conserva l’immagine miracolosa della Madonna della Misericordia, che mosse gli occhi nel 1850.
S.Agostino: la costruzione risale al XIII secolo e fu edificata dai frati Eremitani di S.Agostino sul luogo della chiesa di S. Giovanni Evangelista. Nei primi anni del ‘300 la chiesa è stata affrescata da Giovanni da Rimini e scuola: si sono conservati gli affreschi della parte absidale (Cristo in Trono e Storie di S.Giovanni Evangelista), riscoperti dopo il terremoto del 1916. Il Giudizio, staccato dal timpano ora nascosto dal soffitto settecentesco, è visibile in una grande sala del Museo della Città, che conserva altri capolavori della Scuola riminese e una stupenda Pietà di Giovanni Bellini. Nella prima metà del‘600 l’interno gotico viene rimodellato secondo i canoni barocchi; le decorazioni vengono eseguite nel secolo successivo su disegno di Ferdinando Bibiena.
S. Agostino diventa temporaneamente chiesa Cattedrale dal 1798 al 1809 e dopo la II guerra mondiale, in attesa del restauro del Tempio, gravemente lesionato. La chiesa conserva le spoglie del venerabile Alberto Marvelli, ingegnere, assessore comunale, luminosa figura di laico cristiano, morto nell’immediato dopoguerra.
Attraversatoil ponte di Tiberio, troviamo la chiesa di S.Giuliano, circondata dalle caratteristiche case del Borgo omonimo. Un tempoera sede di un monastero benedettino, il più importante dellacittà. La chiesa, ricostruita nel ‘500, raccoglie i resti del martire Giuliano, raffigurato in una bella pala d’altaredi Paolo Veronese. La leggenda, che narra di un fortunoso apprododel sarcofago sulla spiaggia di Rimini nel X secolo, è descrittanel polittico di Bittino da Faenza (1409).
Lasciata alle spalle la città e salendo la collina di Covignano, si giunge al santuario della Madonna delle Grazie costruito nel XIV secolo e ampliato nel XVI. Sull’altare maggiore un’Annunciazione di Ottaviano Nelli (inizio ‘400). Bello il quattrocentesco soffitto in legno dipinto. Sotto il portico è rimasto il portale gotico. Presso il santuario si trova un interessante Museo Etnologico (con oggetti artistici provenienti dalla Nuova Guinea, dal Giappone, dall’Africa, dalla Cina, all’Amazzonia, ecc.).
Salendo ancora il colle di Covignano Si giunge a S.Fortunato , in bella posizione panoramica. Già abbazia olivetana, la chiesa (sec. XV) conserva la grande tavola dell’Epifania di Giorgio Vasari.
Altre chiese che meritano una visita:
S. Maria dei Servi, sul corso di Augusto, presenta un ricco insieme di stucchi settecenteschi.
II Suffragio presso piazza Ferrari, già chiesa dei Gesuiti, ha sobrie forme barocche.
S.Giovanni Battista, nel borgo omonimo, precedentemente convento Carmelitano, conserva un capolavoro del noto pittore locale Guido Cagnacci (XVII sec.).
La sua forma attuale risale al 1767.
S.Maria della Colonnella , sorta nel XVI sec. per onorare una miracolosa immagine della Madonna, ha linee rinascimentali dalle forme pure e luminose, e belle decorazioni in cotto.